Cena del gusto circolare (fuori salone presso Castel Brando) – SOLD OUT

Niccolò Palumbo, chef stellato di origini pratesi, ha costruito la sua carriera attraverso esperienze nei migliori ristoranti italiani e internazionali. Formatosi accanto a chef di fama come Antonino Cannavacciuolo e Martín Berasategui, Palumbo ha sviluppato una filosofia culinaria unica che unisce tecnica impeccabile e creatività.

Nel 2019, insieme a Lorenzo Catucci, ha fondato il ristorante Paca a Prato, che ha ottenuto una stella Michelin nel 2024. La sua cucina si caratterizza per piatti audaci e raffinati, come il Bao con ragù alla bolognese e il Risotto alle vongole con gel di yuzu.

La passione di Palumbo per l’arte culinaria e la sua attenzione ai dettagli lo rendono un punto di riferimento nel panorama gastronomico italiano, contribuendo alla crescita e all’evoluzione della cucina contemporanea con una visione innovativa e legata alle tendenze attuali.

Il nome MINIMAL significa minimale, che oggi può essere interpretato anche come minimalista. Lo chef Arvin crede che il gelato sia la forma più pura di cibo, dagli ingredienti per dare sapore al cibo, rimuovere tutto il disordine, lasciando solo lo stato più semplice. MINIMAL crea il gelato attraverso il pensiero culinario moderno, veicolando idee e sapori attraverso il gelato, cercando di condensare un gran numero di idee e metodi costruttivi per interpretare la semplicità in chiave moderna.

Giulio Rocci, Maestro Gelatiere, ha fondato la sua gelateria a Torino ispirato dalle ricette della nonna. La sua passione per il gelato lo ha portato a sviluppare tre punti vendita, specializzati in prodotti inclusivi, senza latte né glutine e con basso contenuto di zuccheri, per rispondere alle esigenze dei consumatori con intolleranze. Rocci valorizza la semplicità degli ingredienti e propone gusti iconici come Gianduia assoluto, Pistacchio salato, Crema Savoia e Fiordilatte di cascina, insieme a creazioni più golose e innovative come Charlie Brown (con arachidi, caramello e cioccolato fondente). La sua esperienza da cuoco si riflette nei gelati gastronomici, con gusti come ricotta di pecora, miele e zafferano e pompelmo e Campari, che sono diventati dei classici nel suo laboratorio.

Michele Di Carlo, conosciuto come il Gustosofo, è un esperto del gusto che ha dedicato la sua vita a esplorare e descrivere il mondo dei sapori in modo unico e coinvolgente. Con le sue parole, Di Carlo riesce a evocare immagini vivide: un sorso di vino diventa un bouquet di fiori e spezie dell’infanzia, un cucchiaio di ceci neri racconta il profumo della legna arsa nel camino, e un sorso di gin ricorda gli agrumeti siciliani e gli ibiscus della Sardegna.

La sua filosofia si fonda su un principio chiaro: gustare è un’arte che coinvolge tutti i sensi. Di Carlo sostiene che “non si beve solo con la bocca, ma prima con gli occhi, poi con il naso e infine con il cuore”. Ogni sorso è un viaggio emotivo e sensoriale che si collega ai ricordi più intimi e apre “i cassetti della memoria”.

Il percorso di Michele Di Carlo nel mondo del gusto inizia a 15 anni, quando il primo incontro con un cocktail di qualità gli ha rivelato il valore di ciò che lui definisce “opere d’arte” nel bicchiere. Da allora, ha sviluppato una profonda passione per il “bere bene”, un impegno che si è trasformato nella missione di educare il pubblico alla cultura del gusto.

Con un approccio che lui stesso definisce “pulito, giusto e sostenibile”, Di Carlo non si limita a descrivere sapori, ma cerca di civilizzare il gusto, elevandolo a esperienza completa e consapevole. La sua filosofia si rivolge a chi vuole scoprire il vero significato del bere e gustare, attraverso un linguaggio che rende ogni assaggio un’opera viva e vibrante.